«N. N. legge di rado libri
moderni, perché, dice, io veggo che gli antichi a fare un libro mettevano
dieci, venti, trent’anni; e i moderni un mese o due. Ma per leggere, tanto ci
vuole a quel libro ch’è opera di trent’anni, quanto a quello ch’è opera di
trenta giorni».
(Giacomo Leopardi, Zibaldone, 17 gennaio 1829)